Le costellazioni generalmente sono ‘aspaziali’ e atemporali, ossia non riguardano un luogo e un tempo precisi ma l’insieme delle relazioni che compongono un determinato sistema.
Fra le tante applicazioni delle costellazioni c’è quella relativa allo scenario primario, un tipo di rappresentazione che permette di far emergere l’origine delle ferite primarie, cioè quelle ferite emozionali che si creano nei primi anni di vita e influenzano le nostre relazioni attuali. Attraverso lo scenario è possibile ricreare una sorta di foto vivente, più o meno completa, della famiglia di origine e delle relazioni importanti connesse a essa nei primi anni di vita, all’incirca fino ai sei. È proprio in questo periodo che possono essersi formate una o più “ferite”, derivanti da una serie di messaggi verbali o non verbali che sono mancati, e sono alla base di quegli schemi che tendono a ripetersi nella vita adulta portando alle crisi più profonde.
Questi schemi derivano infatti dalle esperienze vissute nella famiglia di origine nei primi anni.
Quando queste vengono considerate “positive” vengono accettate dalle persone, che ne sono quasi orgogliose e tendono a evidenziarle come se fossero una sorta di tradizione di famiglia. Quando invece sono percepite come negative e portano all’insorgere di disagi, vengono rifiutate e il desiderio che nasce è quello di riuscire a lasciarle andare. È utile rimarcare che quanto accade nello scenario influenza la persona per il resto della vita.
Ma quale è il meccanismo che porta alla crisi in età adulta?
Quando non si sono ricevuti alcuni messaggi da bambini (ad esempio: “Ti amo così come sei”, “Mi prendo cura di te”, “Sei benvenuto”, “Sono fiero di te”, “Ti puoi fidare di me” ecc.), o gli stessi arrivavano con accezione negativa (“Da solo non ce la puoi fare”, “Se fai così non ti voglio più bene”, “Era meglio se non nascevi” ecc.), anche se è trascorso molto tempo, si tende inconsapevolmente a ripetere quello che si provava nel momento in cui quegli stessi messaggi non si ricevevano dai genitori.
Tanto maggiore è il coinvolgimento emotivo con le persone che inconsapevolmente fanno sì che venga rivissuta questa ferita, tanto più intensi saranno gli effetti. Il maggiore coinvolgimento è quello relativo al partner ed è proprio in quest’ambito, anche se non solo, in cui è possibile trarre i maggiori benefici dal lavoro specifico con lo scenario primario. Quello che accade nelle relazioni è che si rivivono quelle sensazioni ed emozioni che avevamo vissuto in quei primi anni. C’è una parte di noi che per “sentirsi a casa” tenderà a ripetere lo scenario, incontrando persone e relazionandosi con esse in modo tale che gli/le faccia rivivere quelle sensazioni.
Una costellazione con la modalità dello scenario, su questi temi specifici, può essere ancora più efficace di una tradizionale in quanto permette di vedere e rivivere quanto era accaduto in quei primi anni, cogliere quali fossero le connessioni con le persone allora importanti e portare a consapevolezza i “paralleli” con quello che accade oggi.